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- Stefania Nusca
La riduzione della massa minerale ossea che caratterizza l’osteoporosi fa parte delle tante modifiche a cui va incontro il nostro corpo con l’invecchiamento. Per rallentare gli effetti di tale fenomeno e garantire una più duratura salute ossea è fondamentale assicurare un adeguato apporto di calcio fin dall’infanzia, tenendo a mente che il picco di massa ossea si raggiunge intorno ai 30 anni, da lì in poi si ha una progressiva riduzione che nelle donne è accelerata con la menopausa.
Quali sono i fabbisogni di calcio da soddisfare? Si stima un fabbisogno di circa 1-1,2 gr al giorno, facilmente raggiungibile se si segue una dieta del tipo mediterraneo con il consumo di latte e derivati, legumi e ortaggi a foglia verde scura. Altra fonte di calcio non trascurabile è l’acqua: già consumando 2 litri di acqua minerale bicarbonato-calcica o di acqua del rubinetto che lascia residui calcarei si raggiunge un terzo del fabbisogno giornaliero di calcio.
Una volta assunte le opportune quantità di calcio è bene favorirne l’assorbimento, con la vitamina D da fonti alimentari e da attenta esposizione al sole, ed il deposito nell’osso con una costante attività fisica. Un’alimentazione con un adeguato apporto di proteine, e non iperproteica, eviterà la perdita di calcio dalle ossa ed il rischio di calcolosi renale.
Perché rivolgersi al Nutrizionista
Nel mondo moderno che pone sempre più ostacoli tra noi ed il mantenimento di un buono stato di salute, migliorare lo stile alimentare quotidiano è il supporto maggiore che possiamo dare al nostro corpo per garantirgli il benessere e allungare l’aspettativa di vita.
La terapia nutrizionale non consiste semplicemente nello stabilire ciò e quando è più indicato mangiare, cosa fare o non fare per perdere peso. Obbiettivo del mio lavoro è guidare la persona verso una dieta più idonea alle diverse esigenze del corpo che cambiano nel corso della vita, dalla buona crescita del bambino fino al miglioramento della salute dell’anziano, ottimizzandola in base alle caratteristiche individuali.
Innumerevoli sono le condizioni mediche (colesterolo e trigliceridi alti, diabete, ipertensione, obesità…) in cui la dietoterapia è un supporto fondamentale alle terapie farmacologiche. Persino piccoli fastidi con cui abbiamo imparato a convivere quotidianamente, come mal di testa, stanchezza cronica, gonfiore, alterazioni della pelle, possono essere segni di uno squilibrio dello stato nutrizionale che richiede uno specifico intervento.
Ma trattare di nutrizione è molto più che conoscere gli alimenti da saper consigliare (o non) in base alle singole esigenze. Spesso la dieta non è sufficiente e, per quanto possa essere calibrata sui fabbisogni della persona, non avrà successo se impossibile da seguire. Solo considerando la persona come un insieme di corpo, mente ed emozioni sarà possibile ottenere risultati duraturi nel tempo. È quindi necessario individuare i fattori che permettono di mantenere alta la motivazione al cambiamento, adattare la dieta in base allo stile di vita quotidiano, ai gusti e alle preferenze, senza pretendere impossibili stravolgimenti, individuare gli obiettivi realmente perseguibili e guidare la persona passo dopo passo nello sviluppo delle conoscenze e capacità necessarie per raggiungerli.